Cos’è il Rating?
Il Rating è un indicatore che consente di misurare il grado di affidabilità delle aziende all’interno del sistema bancario.
Ogni istituto di credito adotta un suo modello di classificazione: la scala adottata dalla maggior parte delle banche va da 1 a 10 oppure da tripla A(AAA) a D.
Questi punteggi o se vogliamo questi “voti” vengono attribuiti dalle banche ai propri clienti in seguito a delle normative che dal 2008 (anno della crisi finanziaria) in poi sono state introdotte e che impongono agli istituti di credito di monitorare sempre più in maniera stringente l’accesso al credito da parte dei propri clienti.
Come si calcola il Rating?
Il Rating viene calcolato sulla base di diverse informazioni che le banche hanno a disposizione sulle loro aziende e principalmente sono Qualitative, Quantitative e Andamentali.
Quantitative
Per informazioni quantitative vengono analizzati i dati relativi alla solidità, alla liquidità e alla reddittività dell’azienda.
L’azienda è capace di generare margini?
L’azienda quanto è indebitata a livello bancario rispetto ai mezzi propri?
L’azienda quanti debiti a medio lungo termine ha ed è in possesso di un sufficiente equilibrio finanziario?
Qualitative
Le informazioni qualitative sono quelle relative alla bontà dell’azienda e dei suoi proprietari, se l’azienda è o meno in possesso di marchi e brevetti, che concentrazione della clientela ha, e si valutano i rischi aziendali più nello specifico come il passaggio generazionale, qualità del management, se sono presenti o meno copertura assicurative sia a livello aziendale che a livello privato per l’imprenditore.
Il C.E.O. e il C.F.O. sono consapevoli delle normative che verranno e predispongono adeguati business plan che tengono conto anche dell’evolversi del mercato? (ad esempio, l’entrata in vigore della normativa sull’E.S.G.)
Andamentale
Oltre che i due aspetti citati sopra il terzo punto che contribuisce a creare il Rating è quello legato all’analisi che gli istituti di credito fanno dell’utilizzo dei rapporti che mette a disposizione del cliente.
L’azienda utilizza correttamente i fidi che le sono stati messi a disposizione?
Sono presenti sconfinamenti in centrale rischi anche di minimo importo?
La percentuale d’insoluti è molto alta?
Sono presenti rate mutui insolute, assegni non pagati?
Sono stati raccolti i dati di bilancio in maniera tempestiva, ovvero il cliente una volta depositato il bilancio lo consegna alla banca?
Le risposte a tutti questi quesiti generano un punteggio che dà vita al Rating: in base al risultato ottenuto gli istituti di credito sanno se concedere o meno finanziamenti e a che condizioni concederli.
In conclusione
Conoscere il proprio Rating è un aspetto fondamentale per gli imprenditori di oggi e per le loro aziende. Avere questa consapevolezza e sapere come intervenire tempestivamente al fine di migliorare il proprio Rating è un requisito importante: l’imprenditore può gestirlo in prima persona o affidarsi a degli specialisti del settore, anche solo nelle prime fasi di questo percorso migliorativo. Possedere e riuscire poi a mantenere uno scoring sempre più vicino all’1 o alla Tripla A (AAA) permette alle imprese di aver accesso al credito con maggiore facilità, velocità e alle migliori condizioni di mercato.
Inoltre, questo indicatore è un’importante cartina tornasole per l’imprenditore stesso in quanto non riflette più la sola “bancabilità” dell’azienda ma anche il suo futuro.
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Autore: Luca Zambolo – Consulente Aziendale Senior