Commissioni bancarie – ELF Excess Liquidity Fee

ELF è una nuova commissione istituita recentemente dal sistema bancario.

Ormai da un po’ di anni, i mercati finanziari scontano tassi negativi; la BCE (Banca Centrale Europea) remunera i depositi che le banche fanno del proprio eccesso di liquidità a tassi negativi, per stimolare le banche stesse a concedere credito.
Infatti, in periodi di economia stagnante, l’intento della BCE, applicando tassi negativi, è quello di evitare che il sistema bancario imposti strategie di prudenza contro i rischi di Default/NPL dei propri crediti, ma al contrario immetta liquidità nel sistema imprese, concedendo credito, per stimolare un circolo virtuoso di investimenti e crescita.

Quindi, la liquidità ferma sul c/c costituisce per definizione un costo per la banca.

Ad oggi, nessuna banca ha previsto di ribaltare questo onere applicando tassi negativi sulle giacenze dei propri correntisti.

Iniziano invece ad essere frequenti le banche che prevedono indirettamente degli oneri per i clienti, applicando spese di gestione della liquidità, rapportate alle giacenze presenti sui conti.

Ecco nascere la nuova commissione ELF, acronimo di Excess Liquidity Fee, commissione sulla liquidità in eccesso.

Su questo tema, gli istituti di credito si stanno muovendo in ordine sparso, con prudenza, cercando di capire cosa fa la concorrenza ma ormai l’indirizzo è chiaro.

C’è chi applica una percentuale sulla giacenza media eccedente una certa soglia o chi applica una commissione fissa per ogni 100 mila (o X mila) di giacenza liquida o chi ha introdotto una clausola di recesso che prevede la possibilità di chiudere il rapporto con il cliente che ha giacenza liquida ma non investimenti.

Quindi è importante valutare con attenzione anche le proposte di maggior liquidità ricevute dagli istituti di credito, che a fronte dell’estensioni delle garanzie ricevute dallo stato, spesso hanno preferito offrire questa possibilità di finanziamento non a chi avesse più bisogno ma alle aziende più meritevoli.

Per prudenza, le aziende non avendo certezze su quale sarebbe stato l’effetto della pandemia sulla propria attività, hanno preferito cogliere questa liquidità a condizioni favorevoli; ma adesso magari è ferma sul c/c e costituisce base imponibile per questa commissione.

Risulta pertanto fondamentale fare previsioni finanziarie a breve e a medio lungo termine per capire se questo eccesso di liquidità servirà o come sarebbe meglio utilizzarlo, valutare se sfruttarla per chiudere operazioni di finanziamento più onerose o se servirà per fare un certo investimento programmato.

Ma soprattutto investire l’eccesso: c’è questa disponibilità a condizioni di favore, va sfruttata per investire sul proprio business, rinnovando o digitalizzando i processi produttivi, investendo sullo sviluppo commerciale, e-commerce o all’estero, facendo acquisizioni, efficientando l’organizzazione attraverso l’introduzione di sistemi informatici e la formazione dei propri collaboratori; il tutto sfruttando gli incentivi fiscali che oggi sono molto numerosi.

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Autore: Simona Savoldo – Consulente Aziendale Senior

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